CULTURA ARABA IN BIBLIOTECA
Incontro in sala Dante con un bibliotecario egiziano e uno scrittore algerino
Nell’ambito del progetto “Seminar libri… Progetto interculturale di promozione alla lettura”, promosso dalla Provincia di Ravenna, a cui anche la Biblioteca di Faenza ha aderito, in questi giorni è in visita in Italia, ospite della Provincia, una delegazione egiziana di bibliotecari di Abu el Nomros, città di 500 mila abitanti, vicina alle piramidi di Giza al Cairo.
Si tratta di una delegazione di bibliotecari che lavorano all’interno di un progetto finanziato dalla Cooperazione italiana ad Abu el Nomros.
Venerdì 22 settembre, alle ore 18.00, la delegazione parteciperà a un incontro pubblico presso la sala Dante della Biblioteca comunale manfrediana, teso a far conoscere ai faentini l’esperienza di Abu el Nomros e a promuovere la sezione in lingua araba della nostra biblioteca presso la popolazione araba presente in città.
All’incontro interverranno Dawlat Hammouda, 23 anni, bibliotecario presso la biblioteca “Agar al Nour” di Abu el Nomros e lo scrittore algerino Tahar Lamrì, residente da anni in Italia.
Tahar Lamrì è nato nel 1958 ad Algeri. Ha lasciato l’Algeria nel 1979 per trasferirsi dapprima in Libia, poi in altri paesi europei. Nel 1986 arriva in Italia, dove si stabilisce e vive tutt’oggi. Tahar Lamrì esercita la professione di traduttore-interprete, consulente per il commercio con l’estero e consulente per la biblioteca A.Delfini di Modena. Autore del romanzo “I sessanta nomi dell’amore” (Fara editore), uscito recentemente, ha inoltre scritto diversi racconti, fra cui “Solo allora certo potrò capire”, primo premio narrativa alla 1^ edizione del concorso Eksetra. Collabora con Ravenna Teatro, scrivendo narrazioni per bambini e adulti.
