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CONFERENZA SU MELOZZO DA FORLÌ

08 Febbraio 2011
CONFERENZA SU MELOZZO DA FORLÌ

Forlì sta celebrando in questi giorni uno dei suoi più grandi artisti, Melozzo, con la più completa esposizione che mai gli sia stata dedicata.

Questo grande pittore, e la mostra attualmente in corso a Forlì, sono anche i protagonisti della conferenza che si terrà venerdì 11 febbraio prossimo, alle ore 17.30, a Faenza, nei locali della Pinacoteca comunale (via S.Maria dell’Angelo, 9).

Relatrice Marcella Vitali, responsabile della sezione faentina di Italia Nostra.

La conferenza rientra nel calendario di sette incontri pubblici curato dalla Pinacoteca in collaborazione con l’assessorato alle Politiche culturali del Comune di Faenza

La mostra su Melozzo da Forlì, ospitata ai Musei San Domenico di Forlì fino al 12 giugno prossimo, presenta tutte le opere “mobili” dell’artista, riunendo anche gli affreschi staccati del colossale ciclo da lui creato per l’abside della Chiesa dei Santi Apostoli a Roma, ciclo disperso tra Musei Vaticani e Quirinale.

Sono inoltre proposti capolavori di grandi artisti come Mantegna, Bramante e Piero della Francesca (con la restaurata sua “Madonna di Sinigaglia”), da cui Melozzo trasse insegnamenti e suggestioni, e di suoi contemporanei come il Beato Angelico, Mino da Fiesole e Antoniazzo Romano, che lui frequentò nella Roma Pontificia.

Oltre a capolavori di suoi allievi, primo fra tutti Marco Palmezzano, sono esposte opere di artisti che a lui si ispirarono, in particolare Raffaello, documentato con un nucleo strepitoso di capolavori.

Tra i 95 capolavori in mostra vi sono opere di Botticelli, Perugino, Benozzo Gozzoli, Paolo Uccello, che compongono una emozionante carrellata di grandi interpreti di uno dei momenti più felici della storia dell’arte.

Anche Faenza partecipa attivamente alla mostra, con la presenza di ben tre opere. Due capolavori provengono dalla Pinacoteca comunale, la Pala Bertoni restaurata per l’occasione e la Pala delle Micheline, e uno dal Duomo, il Cristus Patiens tra due angeli di Biagio D’Antonio.