Guerra alla porcellana
Il Secolo dei Lumi s'inaugura, per Faenza, con una ripresa della tradizione ceramica, che nel tardo Seicento aveva conosciuto un periodo di decadenza. Nel 1693 il conte Annibale Carlo Ferniani rileva un'antica fabbrica la cui produzione, in breve, acquista nome ed importanza. Compito della maiolica settecentesca è anche quello di contrastare la concorrenza della porcellana, di cui l'Europa ha finalmente scoperto la formula, dopo secoli di imitazioni e ricerche su manufatti estremo-orientali. Nel XVIII secolo assistiamo perciò al trionfo della porcellana che, rispetto alla maiolica, è più duttile e offre la possibilità di realizzare oggetti compatti e robusti anche se di sottile spessore, prestandosi inoltre ad essere dipinta con finissimi decori. Della mai sopita guerra tra maiolica e porcellana parlerà, 150 anni dopo, anche Champfleury nel romanzo del 1877 "Il violino di faenza" (dove per "faenza" s'intende, ovviamente, la maiolica). Così il raffinato collezionista Gardilanne prefigura al protagonista Dalègre la "riscossa" della maiolica:
"A Parigi (...) mancano begli esemplari delle fabbriche di Nevers, per la semplice ragione che finora la porcellana ha prevalso sulla faenza; ma verrà un giorno in cui la faenza trionferà e prenderà il sopravvento sulla sua principesca rivale. Nella ceramica ci sarà una rivoluzione come quella dell'89. La faenza è la borghesia che vuol far riconoscere i propri diritti, e alla porcellana è riservata la sorte della nobiltà. Non sarà perseguitata, ma cadrà nell'oblio, e solamente i nuovi ricchi, per darsi arie da gran signori, cercheranno quel freddo e vanitoso manufatto".
Nel corso del '700, in Italia, lo strapotere della porcellana viene efficacemente contrastato dalle fabbriche di maiolica di Torino, Milano e Lodi, Faenza e Bologna, Venezia e Bassano, Pesaro, Castelli d'Abruzzo, Cerreto Sannita. A Faenza, la Fabbrica Ferniani si mostra particolarmente aggiornata, proponendo pezzi ispirati ad un gusto decorativo europeo, specie francese, oppure accogliendo suggerimenti esotici per la realizzazione delle cosiddette "cineserie". Ma anche dal punto di vista tecnologico la manifattura propone interessanti innovazioni quali la terza cottura "a piccolo fuoco" e l'adozione della terraglia (recente scoperta inglese) accanto alla tradizionale maiolica.