Sito Ufficiale del Comune di Faenza

Salta ai contenuti
 

Piazza del Popolo n. 31
Telefono 0546691111 - Fax 0546691499
PEC comune.faenza@cert.provincia.ra.it

COME FARE PER...
  • Cittadino
  • Impresa
 
 
 
Sei in: Home » Amministrazione » Comunicati stampa » Pinacoteca, un'altra conferenza sulle donne pittrici  
 

Pinacoteca, un'altra conferenza sulle donne pittrici

10 Aprile 2012

Venerdì 13 aprile 2012, alle ore 17.30, nei locali della Pinacoteca comunale (via S.Maria dell'Angelo, 9), nell’ambito del ciclo d’incontri dedicati alle donne pittrici, si terrà una conferenza su Sofonisba Anguissola.

Relatrice della conferenza, organizzata in collaborazione con l'Associazione 194donne, Maria Grazia Morganti, professoressa di storia dell'arte.

Per questo ciclo una prima conferenza, dedicata ad Artemisia Gentileschi, si è svolta lo scorso 13 gennaio, mentre la prossima è programmata il 4 maggio.

Sofonisba Anguissola, nata a Cremona nel 1532 e morta a Palermo nel 1625, fu una delle prime donne ad imporsi sulla scena artistica europea. Lavorò principalmente alla corte di Filippo II di Spagna, specializzandosi nell'elegante ma difficile tecnica del ritratto.

Da ragazza ricevette una rigorosa educazione umanistica da parte del padre, Amilcare Anguissola, e, dopo le prime esperienze artistiche, nel 1554 compì un breve viaggio a Roma, dove conobbe Michelangelo. Il vecchio maestro si mostrò estremamente disponibile nei confronti della giovane artista, permettendole di studiare gli schizzi dei suoi lavori più famosi e dandole importanti consigli sulle varie tecniche pittoriche. Trasferitasi a Milano, nel 1558, riuscì ad entrare nel prestigioso circolo artistico raccolto attorno al Duca d’Alba. Quest’ultimo la raccomandò caldamente al re spagnolo Filippo II, che la invitò presso la propria corte come ritrattista e dama di compagnia della moglie, Elisabetta di Valois. Il rapporto tra le due donne fu talmente buono che Sofonisba impartì anche alcune lezioni di pittura alla regina, artista dilettante essa stessa.

Grazie al favore reale, la pittrice lombarda realizzò moltissimi ritratti per la corte spagnola, inclusi quelli della principessa Juana e dell’infante Don Carlos. In tutte queste opere la tecnica dell’Anguissola raggiunge altissimi livelli.

Nel 1571 Sofonisba si sposò con il nobile Francisco de Moncada, figlio del principe di Paternò, vicerè di Sicilia. La coppia visse felicemente tra la Spagna e l’Italia, frequentando spesso il movimentato ambiente culturale siciliano dell’epoca.

Alla morte del marito, Sofonisba rientrò a Cremona, dove conobbe il capitano Orazio Lomellino: i due si sposarono a Pisa nel 1580, trasferendosi poi in pianta stabile a Genova, città natale del Lomellino. Nella metropoli ligure Sofonisba creò una vera e propria scuola di pittura, ricevendo la visita di numerosi giovani artisti da tutt’Europa.

Intorno al 1620 l’Anguissola ritornò a Palermo: nonostante l’età avanzata, continuò a dipingere, dimostrando una notevole lucidità mentale. Morì pochi anni dopo, ormai ultranovantenne.

Oggi i ritratti di Sofonisba Anguissola sono esposti in tutti i maggiori musei del mondo, dal Prado di Madrid agli Uffizi di Firenze. Il suo stile ha influenzato un’intera generazione di pittori, incluso Peter Paul Rubens , che studiò attentamente le sue opere più famose, copiandone le particolarità cromatiche e formali. Ma la maggiore importanza dell’artista cremonese risiede nel suo ruolo di “rompighiaccio” per le donne nel difficile ambiente delle arti figurative: fu infatti il suo successo a portare alla ribalta eccellenti pittrici come Lavinia Fontana , Fede Galizia e Barbara Longhi , aprendo la strada a un’ulteriore presenza femminile nel mondo dell’arte.